Oggi, io con altri genitori, siamo andati a Monza pensando di vedere i nostri figli giocare a Rugby, ma non ci siamo riusciti. Prima ci ha provato la difficoltà nel trovare il campo di Monza, con auto sparate dai navigatori in ogni dove, atleti arrivati alla spicciolata, magari recuperati da altri genitori benevoli, fino ai francesi costretti a scavalcare la cancellata perché arrivati nella via parallela! Ma non è stato questo ad impedirci di vedere i nostri figli all’opera. E’ stato il fatto che tutti noi non abbiamo visto giocare i nostri figli singolarmente, ma abbiamo visto giocare una squadra! Oggi, come non mai, li abbiamo visti placcare, spingere, sostenere, passare e schiacciare in meta tutti come una sola entità. Davanti agli occhi di un Monza inebetito dalla semplicità con cui i nostri portavano la palla nella loro metà campo per poi schiacciarla nella loro meta. Poco conta chi prima o chi dopo, conta invece il meccanismo con cui ciò avveniva. E se qualche volta un cinque contro due non è stato giocato correttamente deve essere perdonato dagli allenatori, perché i ragazzi hanno sempre giocato con un uno contro quindici nella loro testa. Quindici ragazzi del Monza contro una squadra del Varese. Detto ciò, la cronaca diventa storia minore. Maglia verde all’esordio per i nostri, finalmente con il mediano di mischia con il 9 convenzionale e non più il simile 19! Assenza di pioggia e campo, a voler fare i difficili, con erba un po’ alta. Pronti via e, come a Lecco, Patruno in meta! E da lì si è sempre giocato nella metà campo del Monza. Per finire con un 22 a 0 il primo tempo. Un arbitro in giallo, ma sicuramente all’altezza, ha fatto iniziare il secondo tempo che ha visto il Monza riuscire a sfondare con la forza fisica di un paio dei loro fino a segnare due mete di cui solo una trasformata, bottino insufficiente per impensierire i nostri. E un cartellino giallo contro di noi non ha spostato i valori in campo, sempre perché una squadra eravamo e una squadra è rimasta in campo. Alla fine sette mete e due trasformazioni (forse su quello si può lavorare ancora un pochino) hanno ripagato lo sforzo dei nostri, che sono rimasti squadra, sia nei saluti, sia nel terzo tempo con un’ottima pasta offerta dagli ospitalissimi, come al solito, monzesi. Avanti così ragazzi, buona la prima, buona la seconda, pensiamo alla terza!
Matteo Sacchetti
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